I MOTIVI DELL’INSUCCESSO
Il dropout è uno dei più frequenti motivi di insuccesso della dieta. I pazienti, nonostante la visita dallo specialista, la condivisione del piano di azione e del regime alimentare, spesso “mollano” la dieta ben prima del raggiungimento dei risultati necessari.
1) MAL COMPRENSIONE DELL’ENTITA DELLO SFORZO
Spesso il paziente sottostima l’impegno che ha di fronte. Anche se lo specialista segnala la necessità di tempo, pazienza, “dedizione alla causa”, che una dieta richiede, non è infrequente che il paziente, messo di fronte al reale sforzo che perdere peso comporta, abbandoni la sfida.
2) DIFFICOLTA’ NELLA GESTIONE
La difficoltà di gestione della dieta spesso è citata dai pazienti come motivo di interruzione ma, nella realtà, i moderni regimi alimentari proposti dagli specialisti sono generalmente semplici, gestibili con pochi accorgimenti, facilmente adattabili anche quando si mangia spesso fuori casa. Forse quello che è realmente “difficile da gestire” è la sensazione di costrizione che una dieta impone e la voglia di riprendere i propri schemi alimentari.
3) DEMORALIZZAZIONE, FRUSTRAZIONE
Per le prime settimane di dieta normalmente la risposta in termini di calo ponderale sensibile ed evidente. Mano a mano che si procede si assiste ad una riduzione fisiologica del dimagrimento. È in questi momenti che occorre un “rinforzo“ psicologico, un aiuto che supporti le difficoltà inevitabili e che permetta il passaggio da regime alimentare a veri e propri nuovi comportamenti alimentari, gli unici davvero efficaci per recuperare e mantenere il peso forma.
OBIETTIVO: CAMBIARE ABITUDINI
Se durante la dieta non si opera un profondo cambiamento delle proprie abitudini alimentari, una volta raggiunto l’obiettivo peso, riacquistare i chili persi è molto facile. Per mantenere più a lungo i risultati raggiunti è essenziale dare una svolta permanente al proprio stile di vita, cambiando le abitudini alimentari (meno calorie, meno grassi e più proteine e fibre), aumentando l’attività fisica e modificando il comportamento. L’esercizio fisico fa parte di questo cambiamento di abitudini non solo perché permette di consumare calorie ma, soprattutto, perché contribuisce attivamente al mantenimento di un buono stato di salute generale. È fondamentale, infine, la componente emotivo-psicologica: modificare le proprie abitudini significa anche capire cosa realmente provoca la fame e cosa porta agli eccessi dell’eating emozionale, la “fame nervosa”, sviluppando tecniche per un miglior autocontrollo.